Pian dell'Orso (TO)


Pian dell'Orso
Val di Susa
Parco Naturale Orsiera Rocciavrè
Quota: 1850 m
Percorso: Sterrato T Sentiero E
Periodo: da giugno a ottobre
Fatta da noi: Ottobre

Panoramica della Certosa.

Siamo nel Parco Naturale Orsiera Rovviavrè, in una splendida giornata di Ottobre, i colori autunnali fanno capolineo e le vette più alte iniziano ad avere la prima spolverata di neve, essendo in un Parco Naturale siamo ben lontani da cacciatori che in questa stagione iniziano a rovinare le gite.

Panoramica dell'alpeggio della Certosa.

Siamo bassi, anche se il percorso poi sale in quota occhio alle zecche, nel sottobosco ci sono e sono pericolose per noi e per i cani.
Per i cani abbiamo spruzzato un prodotto spray anti pulci e zecche, hanno anche l'antiparassitario ma meglio prevenire.
Per noi invece pantaloni lunghi, calzettoni e scarponi, la zona delle gambe ben coperta.
Un buon rimedio naturale è anche l'olio di Neem.

Molly intenta a sentire i rumori del bosco.

Partiamo con la nostra gita, andiamo fino a Villarfocchiardo (TO), prendendo la vecchia strada di francia, superiamo un ristorante sulla rotonda e o poi giriamo a sinistra dove i cartelli ci indicano il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, e cominciamo a seguire per la Certosa di Montebenedetto 1160 m, qui parcheggiamo l'auto.

Panoramica dove presumo ci fosse un alpeggio e il sentiero incontra lo sterrato.

Possiamo seguire due vie, il sentiero, dove parcheggiata l'auto si parte per la strada sterrata, si arriva alla Certosa di Montebenedetto e si segue per Pian dell'Orso, oppure arrivare con l'auto fino all'Alpe Fumancchia o finchè non finisce lo sterrato (per di più molto praticabile) e seguire sempre per Pian dell'Orso.

Vista spettacolare dal sentiero.

Noi abbiamo scelto il sentiero, così ci addentriamo dentro il bosco e iniziamo a salire, il sentiero sbuca sullo sterrato per l'Alpe Fumavecchia.

Dea che corre felice sulla strada per l'Alpe.

Andando dritti lungo la strada (la stessa che vedete nella foto sopra) si arriva in un pianoro dove si vede la valle e la Sacra di San Michele vista di spalle, sotto tutti i vari paesi e paeselli, qui non vi sono indicazioni se non un segno bianco e rosso con scritto 524 Pian dell'Orso, riprendiamo il sentiero.

Vista dal pianoro appena illustrato.







Questo sentiero permette di tagliare per bene lo sterrato, un pò noioso ma che non tira molto, Usciti fuori dal bosco ci troviamo all'Alpe Fumavecchia, proseguiamo la strada sterrata, ed ad un tornante vediamo un bivio con scritto Pian dell'Orso e Fontana del Vallone, prendiamo il sentiero e seguiamo la strada fino a trovare la fontana con acqua potabile.

Piccola fase di caccia.

Il sentiero di addentra nel bosco, qui Dea ha deciso di seguire degli odori e per almeno 15 minuti non si è più fatta vedere, facendomi prendere uno spavento assurdo, so che torna ma dopo l'esperienza al rifugio Guido Rey l'ansia rimane.
Continuiamo nel bosco che tira davvero da matti, incontriamo solo un'anziana e suo genero poi nessun'altro.

La saggia Molly che sfrutta ogni momento per risposarsi.

Dopo tutta questa salita arriviamo in cina a Pian dell'Orso 1850 m, qui tura un'aria pazzesca le nubi fanno subito capolinea, io faccio in tempo a fare qualche panoramica per poi cominciare a non vedersi molto, ci mettiamo a mangiare dentro un casotto, deduco venga usato per le vacche in alpeggio, ci bardiamo per bene , mangiamo e torniamo subito giù per non perderci nella nebbia.
La discesa la facciamo da una strada molto più accessibile (a saperlo per l'andata haha) e arriviamo al Casotto di Fumavecchia un'altro alpeggio, e iniziamo a scendere lungo lo sterrato lungo e noioso, magari ciaspolabile quest'inverno.
Arrivati alla macchina andiamo a prendere i formaggi alla Certoso di Montebenedetto, peccato non averli prenotati prima perchè torniamo solo con una piccola toma dolce, ma squisita, sicuramente faremo un'altra escursione li per prendere i formaggi, latte, burro e pure il gelato!

Drak che guarda verso i monti.

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